Il Modello Vivaio: le attività extra-curriculari

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Il Modello Vivaio: le attività extra-curriculari

Cosa si intende con Attività Pratiche Speciali (APS), Laboratorio Tattile, Educazione Tecnica Speciale…? Vi proponiamo alcuni estratti del documento costitutivo dell’identità culturale e progettuale della Scuola Media Statale per Ciechi Vivaio: il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) 22-25.

APS

Le attività pratiche speciali sono una disciplina speciale che esiste solo in questa scuola. Nata come materia specifica della scuola per ciechi, viene ereditata diventando un laboratorio curricolare della scuola che ne riconosce il valore della dimensione pedagogica di ambiente generatore di esperienze di apprendimento

La disciplina viene svolta in laboratori adeguatamente attrezzati che prevedono la compresenza di due docenti per costruire e presidiare più efficacemente ambienti e condizioni in cui apprendere, accompagnare e sostenere il percorso di ciascuno. 

Le Attività Pratiche Speciali sono una disciplina di tipo laboratoriale dove si costruiscono manufatti e competenze, dove il sapere si unisce al fare e al saper fare a regola d’arte e con creatività e lo si fa in una relazione di tipo trasversale, tutti insieme aiutandosi gli uni con gli altri. L’ approccio formativo prevede una visione dell’ apprendimento come processo costruttivo e sociale centrato sugli allievi, sui loro bisogni e sulle loro risorse. ll modello è quello della bottega dove “maestro e apprendisti” sono in una relazione forte e vissuta, mirata all’acquisizione di determinate competenze e centrata su un lavoro concreto, orientata da un preciso progetto produttivo noto e condiviso nel quale l’alunno, istruito su come lavorare, è portato ad assumersi gradualmente conoscenze, abilità, competenze, fiducia in sé e autonomia. Il laboratorio è un ambiente di apprendimento, un luogo in cui spazio, tempo, materiali, regoli, ruoli, relazioni e comunicazioni, pratiche educative, procedure, tecniche e strumenti didattici consentono e favoriscono l’incontro e la sperimentazione con sé stessi e gli altri e che permettono l’elaborazione dei saperi, contenuti disciplinari e conoscenze. Dove incontrare, sperimentare ed elaborare l’apprendimento richiedono a tutti un movimento, un andare verso, un mettersi in gioco. 

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ATTIVITA’ MUSICALI SPECIALI 

La musica, grazie alla sua dimensione performativa, fornisce un potente strumento per creare partecipazione e unione. Ogni individuo unisce il proprio suono a quello degli altri e si crea un senso di intimità che abbatte le barriere creando un’esperienza condivisa. Per questa ragione, le attività musicali speciali proposte dalla scuola si snodano su tre assi, fra loro complementari: Coro, Musica d’insieme e orchestra, Assemblaggi ritmici e sonori. 

In particolare, l’attività di musica d’insieme e di orchestra permette di lavorare sull’integrazione e su tutti gli obiettivi dell’apprendimento dello strumento musicale. In essa vengono utilizzati, a seconda dell’organico richiesto e dei progetti sonori da realizzare, tutti gli strumenti studiati nella scuola, tastiere elettriche, percussioni di vario tipo, strumentazioni elettro-acustiche varie, nonché la voce umana. Tale attività favorisce l’interiorizzazione degli elementi costitutivi e formali del linguaggio musicale e lo sviluppo di una musicalità più completa, coordinando le diverse competenze acquisite dai singoli e realizzando un prodotto collettivo condiviso. Suonare insieme accresce il gusto di vivere in gruppo, insegna a riconoscere le proprie capacità e i propri limiti, ad adeguare il proprio lavoro a quello dei compagni. 

Il laboratorio ASSEMBLAGGI RITMICI E SONORI crea occasioni di esperienza diretta del fare musicale con gli altri attraverso il proprio corpo, la propria voce e l’utilizzo di diversi strumenti musicali. Consente una comprensione pratica approfondita di tutti i principi regolatori delle leggi del suono e della sua organizzazione ritmica, melodica, polifonica e armonica così come delle modalità di costruzione di un brano musicale. L’attività laboratoriale incoraggia l’atteggiamento attivo degli alunni nell’approfondimento e “scoperta” di nuovi repertori e strumenti musicali, oltre a quello già studiato nel curriculum. Gli studenti, suddivisi in gruppi, lavorano e fanno musica insieme al docente, in un percorso di apprendimento significativo e contestualizzato, che favorisce la motivazione e l’inclusione, dato l’utilizzo di ambienti ad hoc e diversi strumenti che si rivelano accessibili a tutti. Tutte le attività musicali speciali danno luogo a restituzioni quali esecuzioni in occasione delle diverse ricorrenze individuate dal Collegio Docenti e permettono collegamenti interdisciplinari, grazie alla progettazione di percorsi di studio, comprensione e analisi condivisa. Contribuiscono inoltre allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, quali il rispetto dei tempi, dei luoghi e delle persone, la ricerca del bene comune e la collaborazione nel gruppo. 

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PROGETTO TEATRALE

Il percorso didattico del Progetto Teatro ha un respiro biennale; inizia con un laboratorio di drammatizzazione per le classi seconde e prosegue come laboratorio di teatro per le classi terze. Si tratta di un’attività che rappresenta una risorsa irrinunciabile nell’ambito del più generale progetto educativo della scuola, in quanto contribuisce in modo cruciale al raggiungimento di importanti finalità espressive, comunicative, di socializzazione e di inclusione. Il teatro stimola negli alunni il piacere della scoperta della realtà immaginativa, sviluppa l’attenzione al proprio modo di esprimersi e alle sfumature delle dinamiche sociali, offre l’occasione di riflettere sulle percezioni non unicamente visive, sul dialogo interpersonale e sulle relazioni che si intessono con la gestualità. Nel contesto scolastico, poi, l’esperienza di forme di comunicazione e linguaggi diversi da quello prettamente verbale -mimici, gestuali, recitativi- favorisce l’integrazione degli alunni con disabilità di tipo cognitivo e di relazione, e crea nuove opportunità di partecipazione attiva e di espressione più libera. Gli alunni non vedenti, in particolare, hanno la possibilità di sperimentare aspetti inediti delle cose, di condividere con gli altri il proprio mondo interiore e, soprattutto, di arricchirlo per tramite delle esperienze comuni. A tutti gli alunni, inoltre, il teatro fornisce un grande contributo per il superamento di quei blocchi emozionali che spesso si manifestano nell’età adolescenziale, con l’acquisizione di maggiore sicurezza in sé stessi e ulteriore autocontrollo, a vantaggio anche del rendimento scolastico

LABORATORIO DI DRAMMATIZZAZIONE CLASSI SECONDE La drammatizzazione è un’attività fondamentale alla crescita globale di ogni allievo, perché permette di utilizzare il corpo e le emozioni sensoriali come strumenti di conoscenza, di sviluppare la consapevolezza del mondo esteriore -fatto di relazioni con oggetti e persone- e di affinare importanti competenze comunicative. Per gli alunni con minorazione visiva e per quelli con difficoltà di relazione e di comunicazione verbale, gli esercizi di drammatizzazione permettono di apprendere tutta una serie di risorse comunicative extra-verbali e di sviluppare gli aspetti interattivi che possono scaturire dall’attivazione del proprio immaginario. Nelle diverse fasi di lavoro, oltre alle principali tecniche di improvvisazione teatrale, si affronta anche l’utilizzo attoriale della voce, per scoprirne le potenzialità espressive e approfondire l’intreccio tra aspetti verbali e non verbali della comunicazione interpersonale. 

LABORATORIO ESPRESSIVO TEATRALE PER LE CLASSI TERZE Il laboratorio espressivo teatrale per le classi terze riprende e approfondisce quanto già sperimentato in seconda e, allo stesso tempo, ricerca contenuti, testi, musiche, coreografie, scenografie al fine di integrare il tutto in uno spettacolo unico e coerente che, nell’ambito del progetto della scuola, si configura come importante momento conclusivo dei tre anni di scuola media. Nella fase di progettazione e nella realizzazione dello spettacolo i ragazzi dovranno mettere in campo le conoscenze e le abilità acquisite. La prova finale, nella quale bisogna confrontarsi con vincoli di realtà per trovare soluzioni adeguate al lavoro collettivo, offrirà a tutti gli alunni l’occasione per esprimere attitudini individuali e creatività. È soprattutto in questa fase finale del progetto teatro, in vista della realizzazione dello spettacolo di fine percorso, che viene attuato il collegamento con altre programmazioni disciplinari. Le materie che maggiormente vengono chiamate in causa sono: Lettere, Strumento, Educazione artistica, Educazione musicale e Attività pratiche speciali 

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LABORATORIO TATTILE 

Il laboratorio tattile rappresenta un’ulteriore esperienza formativa che contribuisce a sviluppare un percorso di apprendimento dove il fare e l’esplorazione sensoriale dei materiali diventano fondanti nella costruzione di nuove realtà e relazioni sia con i compagni che con l’ambiente circostante. L’attività artistica-tattile consente a tutti gli alunni di perseguire alcune finalità: acquisire concetti ed immagini mentali attraverso l’esplorazione di disegni in rilievo e forme tridimensionali per conoscere meglio la realtà; favorire l’esplorazione dei materiali e la conoscenza delle tecniche; sviluppare le capacità creative ed espressive. 

Il laboratorio si pone come obiettivo quello di porre l’alunno all’interno di una sperimentazione volta non tanto all’acquisizione di concetti, ma all’esperienza, al fare come strumento di conoscenza di sé e della realtà che lo circonda. Gli alunni sperimentano materiali nuovi, decostruiscono realtà esistenti per crearne di diverse, danno nuovi significati ad oggetti comuni, educano i propri sensi, ed in particolare il tatto, attraverso lo stimolo dell’immaginazione e la sperimentazione diretta del reale; sviluppano le proprie potenzialità attraverso il gioco e l’esplorazione creativa. Le loro mani diventano strumento attivo di percezione e relazione con la realtà. Le attività proposte, dunque, si collocano in questo percorso di apprendimento e possono costituire un’importante esperienza che il non vedente, in particolare, condivide con i suoi compagni, dove le diversità individuali vengono comprese e valorizzate. 

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INFORMATICA 

L’evoluzione della didattica negli ultimi anni non può prescindere dall’utilizzo delle risorse informatiche e multimediali, che sono diventate competenze trasversali e interdisciplinari, spesso estremamente funzionali quali strumenti di inclusione. La scuola utilizza la piattaforma google workspace sia per la didattica a distanza sia nelle varie funzioni di archiviazione e scambio dei dati. Le attività particolari previste per i portatori di disabilità visive comprendono la videoscrittura attraverso l’utilizzo della Barra Braille tipo CombiBraille, Sintesi vocale Jaws per Windows, Stampante Braille, Scanner e per la matematica del programma Lambda. I docenti si aggiornano periodicamente sui nuovi strumenti per l’attività didattica rivolta agli alunni con BES. Il laboratorio mobile e svariati tablet sono a disposizione di tutte le classi. 

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EDUCAZIONE TECNICA

L’Educazione Tecnica speciale prevede aspetti formativi utili a favorire la rappresentazione immaginativa, la comprensione analitica e la rappresentazione globale, l’adeguamento delle capacità motorie e manipolative, l’evoluzione delle capacità logico-operative verso le forme dell’astrazione e della generalizzazione. Gli strumenti tiflologici compensativi permettono la personalizzazione del percorso secondo bisogni e risorse per i non vedenti e offrono a tutti la possibilità di confrontarsi con un linguaggio nuovo e ancora diverso per comprendere meglio la ricchezza delle differenze. 

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STORIA DELLA SCUOLA VIVAIO

Dal 1975, in linea con una sperimentazione avente per oggetto “la coeducazione e l’integrazione tra allievi vedenti e non vedenti”, la Scuola di Via Vivaio ha potuto usufruire di un organico potenziato, rispetto a quello del tempo prolungato (autorizzazione rinnovata con Decreto Ministeriale nel corso degli anni). 

La musica, il tempo lungo o le altre “insolite” materie il cui insegnamento viene impartito alla Vivaio, sono il mezzo che un corpo docente particolarmente preparato utilizza per raggiungere la sensibilità ed il cuore di tutta la comunità educante, superando differenze e dimostrando quanta ricchezza educativa possa venire dalla diversità

Le materie specifiche della scuola speciale per ciechi, ovvero le Attività Pratiche Speciali, l’Educazione tecnica speciale ed il laboratorio tattile, si sono aggiunte a quelle curricolari. Dal 1979, tramite Decreto Ministeriale, la scuola ha attivato una sperimentazione musicale, divenendo una scuola media ad orientamento musicale con un progetto nel quale lo studio della musica costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale, oltre che specifica opportunità di crescita nell’ambito del processo di maturazione dell’alunno. Dal 1987, sempre tramite Decreto Ministeriale, la scuola ha conseguito il riconoscimento della sperimentazione per educazione fisica, con la conseguente autorizzazione a un doppio organico ritenuto dal Ministero necessario alle esigenze del progetto globale della scuola. Dopo il 2000 il Ministero della Pubblica Istruzione ha autorizzato la deroga ai parametri per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche, riconoscendo l’autonomia della scuola, inserita tra quegli istituti “particolarmente specializzati e a diffusione limitata nell’ambito regionale e nazionale”. Dalla Legge n. 170/2010 (norme in materia di alunni con disturbi specifici di apprendimento) in poi, affinando le modalità di lavoro che già la contraddistinguevano e che erano alla base dei principi fondanti il suo progetto, la scuola si è caratterizzata sempre più come scuola inclusiva.

Per il documento stampabile in pdf cliccare qui

Il documento integrale PTOF è disponibile sul sito della Scuola a questo link

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